Sai perché il multitasking (“fare più cose contemporaneamente”) è inefficiente? Perché saltando da una cosa all’altra completi più tardi i tuoi compiti rispetto al raffinato metodo alternativo di “fare una roba per volta”.

Il modo più immediato per capirlo è pensare a una situazione (molto realistica!) in cui hai 2 compiti (A e B) da completare e che non puoi delegare, in cui ciascun compito necessita di 2 ore di tempo. Se non diventi più produttivo e riduci il tempo per completare ciascuno dei due compiti non c’è nulla da fare: in ogni caso impiegherai 4 ore in totale. Ma il punto è: qual è il metodo organizzativo che ti permette di ridurre il tempo medio per completare i due compiti?

Hai davanti due alternative:

1. [multitasking] Dedichi un’ora al compito A, poi un’ora al compito B, poi ritorni al compito A e lo completi, infine ti sposti sul compito B e lo completi: finisci il compito A dopo 3 ore, e il compito B dopo 4: in media ci hai messo 3 ore e mezza.
2. [una roba per volta] Dedichi le prime 2 ore al compito A, e le ultime 2 al compito B, cosicché finisci il compito A dopo 2 ore, e il compito B dopo 4. Tempo medio di completamento? 3 ore, cioè mezz’ora in meno!

Per chi ama le cose tecnicamente più precise ma più complicate qui trovate un bell’articolo accademico (di Coviello, Ichino e Persico)  sullo stesso tema. Nell’articolo c’è anche una spiegazione descrittiva del perché -anche volendo dedicarti a una roba per volta- finisci per fare multitasking: sono quelli attorno a te (clienti e/o colleghi) che vogliono spingerti ad occuparti di quello che sta a cuore a loro prima che al resto. Risultato? Passi la giornata a saltare di palo in frasca… [Ma questa mi sa che l’hai già sentita…]

Per chi vuole saperne di più:

Coviello, Decio, Andrea Ichino, and Nicola Persico [2014]. “Time allocation and task juggling.” American Economic Review 104.2: 609-623.