Il sistema pensionistico italiano è “senza tesoretto” (“a ripartizione”) in quanto le pensioni attuali sono finanziate dai contributi previdenziali pagati oggi dai lavoratori italiani; se questi contributi non sono sufficienti interviene lo stato attraverso un trasferimento -che solo per le pensioni vale all’incirca 50 miliardi di euro annui– dal suo IBAN verso l’IBAN del signor INPS.
La verità del funzionamento contabile delle pensioni è colposamente e/dolosamente offuscata dall’illusione onirica secondo cui esse funzionino invece in maniera diversa, ovvero che esista un tesoretto di contributi previdenziali pagati, il quale a sua volta finanzia le pensioni attuali.
Falso. Falso. FALSO!
Il patrimonio dell’INPS è appena sufficiente per pagare all’incirca un mese di pensioni. Diamo un nome al mese: luglio. Ma attenzione: il tesoretto dell’INPS non basta per pagare le pensioni per tutti i lugli dal 2017 fino all’eternità, ma solo per il luglio 2017. Fatto ciò il fantomatico tesoretto non esiste più.
In questa mia presentazione fatta al convegno di Ascosim sull’Educazione finanziaria e la protezione degli investitori racconto queste cose con qualche dettaglio in più, e con qualche elemento di stalking stradale…
PS molte grazie al presidente di Ascosim Massimo Scolari per l’invito!