Diciamocelo: qualsiasi persona dotata di un minimo livello di senno capirebbe che la posizione noeuro è stata sostanzialmente messa da parte nell’Unione Europea a motivo della vittoria schiacciante di Macron su Le Pen alle elezioni presidenziali francesi. Non solo: la gestione efficace della crisi dei rifugiati da parte di Angela Merkel in Germania ha ridotto pesantemente i consensi per AfD (Alternative für Deutschland), il partito noeuro di destra, al punto tale che la candidata alla cancelleria Frauke Petry si è ritirata qualche mese fa dalla corsa elettorale.
E invece qualcuno dentro la Lega si ostina a tenere gli occhi e il cervello chiusi e a spingere per una piattaforma di politica economica incentrata in maniera velleitaria su eurexit. Attenzione: dentro la Lega ci sono posizioni molto più sensate che cominciano a farsi sentire con forza.
La faccenda preoccupante è che questa linea sovranista si associa a posizioni stataliste su temi collegati, come l’aumento del deficit pubblico finanziato dalla banca centrale, e l’utilizzo di maggiori risorse pubbliche per i salvataggi bancari (alla facciazza del pagatore di tasse).
Dalle parti del PD -dopo la batosta presa alle elezioni comunali, dove il tema sovranista era totalmente irrilevante- si tirano dei gran sospiri di sollievo pensando a come esponenti leghisti di levatura regionale o nazionale reggano il moccolo al governo sulla linea di mettere più soldi dei contribuenti dentro le banche.
Ma questi sospiri di sollievo sulle banche sono poca cosa rispetto alla malcelata soddisfazione di vedere una linea sovranista/noeuro dentro la Lega, la quale alle elezioni politiche terrorizzerebbe gli elettori moderati, trattenendoli dalle parti del PD o inducendoli a non votare.
Ci sarebbe un’altra strada: quella di una coalizione di centrodestra focalizzata sul tema fiscale, cioè sulle troppe tasse e troppe spese che caratterizzano la linea del PD e che affossano la crescita economica.
In una frase: il centrodestra unito deve proporre meno tasse e meno spesa pubblica per lasciare soldi in tasca ai cittadini e far crescere l’economia, e smetterla con le terrorizzanti idiozie noeuro.