Un “vecchio volpone del giornalismo italiano” (sua stessa definizione) mi ha dato dei consigli su come gestire questo piccolo blog. Mitici consigli!
La maggior parte di questi consigli li tengo per me, ed è bastata una decina di giorni per verificare quanto siano efficaci. Ma un consiglio lo metto per iscritto subito qui, ed è quello che per scrivere in un blog è proibito essere perfezionisti, dato che un pezzo su un blog non è un articolo accademico.
Non è facile seguire questo consiglio, perché io sono uno che è infastidito terribilmente da un mezzo refuso (persino in un tweet); tuttavia la questione sta proprio nello sforzarsi nell’andare contro una tendenza al perfezionismo che in questi frangenti di scrittura su internet è davvero solo una manifestazione di insicurezza.
Dunque scrivo di più: cerco di buttare via il perfezionismo che blocca la scrittura facendomi dimenticare che molte cose vengono fuori meglio se fatte per gradi: dopo aver pensato ai concetti da inserire mi metto a scrivere di getto, accettando la possibilità di non scrivere cose perfette: tanto poi ho tempo di correggere, e se anche correggo combatto contro il bisogno di cesellare in maniera ossessiva quanto ho già scritto.
Che poi è davvero una faccenda di efficienza, da microeconomista: il lavoro eccessivo di cesello è un costo aggiuntivo in termini di tempo che non vale la candela, perché il vantaggio aggiuntivo in termini di maggior piacere da parte di un numero maggiore di lettori è più piccolo di quel costo. E dunque non lo fai!
Attenzione: non sto dicendo che bisogna essere approssimativi. Se hai studiato molto per imparare a fare bene il tuo lavoro hai diminuito drasticamente i casi in cui sei approssimativo. Ma quando devi raccontare le cose in un blog il livello raggiunto di “non approssimatività” è sufficiente per lo scopo, e dunque non devi sprecare il tuo tempo, che può essere usato per scrivere qualcos’altro. O fare qualcos’altro.
E dunque: Viva il tempo libero, liberato dal giogo del perfezionismo!
Scrivere post totalmente inutili come questo travalica sia il perfezionismo sia l’approssimazione.
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