Ovviamente in campagna elettorale vale (quasi) tutto, e soprattutto vale la promessa/auspicio di vincere a mani basse, così da non avere la necessità di allearsi con nessuno.
Peccato che -in una situazione politica caratterizzata dalla presenza di tre partiti/coalizioni– nessuno dovrebbe particolarmente stupirsi del fatto che alla fine ci siamo trovati con un Parlamento in cui nessuno dei partiti/coalizioni iniziali ha la maggioranza dei seggi.
Intendiamoci: in politica non ci sono tutte le leggi e regolarità che possiamo trovare in una scienza naturale come la fisica e la chimica, ma qualcuna comunque c’è, come ad esempio la seguente: tanto per esprimersi in termini tecnici, una situazione parlamentare con tre partiti/coalizioni di dimensioni simili rappresenta per definizione una caciara. Chi nega l’essenziale complessità (“caciara”) di questa situazione è un idiota colposo o doloso.
Non solo: con buona pace degli amanti di marchingegni elettorali come l’Italicum e simili, nessuna legge elettorale è in grado di sanare questa caciara strutturale. La coperta è sostanzialmente corta: per ottenere governabilità non si può che sacrificare la rappresentanza, e viceversa. Detto in altri termini: per dare una maggioranza assoluta in Parlamento a chi ha preso una maggioranza relativa di voti alle elezioni non puoi che rinunciare a una proporzionalità tra il numero di seggi in Parlamento e la percentuale di voti presi alle elezioni.