Voglio dirlo subito, come si fa nell’abstract di un noioso articolo accademico (per renderlo figo, possibilmente):
Marcel Proust avrebbe a d o r a t o utilizzare Street View su Google Maps, con il preciso scopo di ricordare gli itinerari del passato che gli piacevano. Ma è molto più di questo: non si tratta semplicemente di ricordarli, ma di ripeterli in maniera virtuale, per provare le stesse sensazioni provate nel momento dell’esperienza diretta. Come è ovvio, egli non poteva usare questa tecnologia ai suoi tempi, mentre noi possiamo farlo restando intimamente proustiani.

Magari la cosa non ti va: “Ma dai, è una scorciatoia troppo facile: nel caso delle famose madeleine il Narratore ha ricordato le cose passate semplicemente annusando e gustando le madeleine. La sua memoria doveva fare il grosso del lavoro! Street View sta lavorando comodamente al posto della tua memoria. Non si può fare!”
La mia risposta è semplice: Proust non era un luddista. Amava le nuove tecnologie, come l’auto e il telefono, che gli consentivano di fare cose che prima non poteva fare. Proust ci ha mostrato che possiamo espandere infinitamente la nostra esistenza con l’arte e la pratica dell’uso della nostra memoria, ma non ci ha mai consigliato di rifiutare le nuove tecnologie.
Orsù dunque: usiamo Street View su Google Maps per immergerci nell’esperienza di viaggi specifici che abbiamo fatto, percorsi abituali che abbiamo seguito ogni giorno in un periodo distinto della nostra vita, che probabilmente se ne è andato per sempre.
L’ho fatto e mi è piaciuto. L’ho fatto per passeggiate nelle Dolomiti e visite a Parigi, per camminate di tutti i giorni a Londra e a Boston. È così proustiano (se non hai mai letto Proust, che cosa ci fai ancora qui? Fallo subito, almeno partendo da “Un amore di Swann”), ed è sempre la tua memoria a condurre lo spettacolo: qualcosa nella tua vita reale ti ricorda cose passate anche se non lo vuoi, inizi a ricordare e magari –se hai tempo- usi Street View per rifare quel viaggio che hai fatto tanto tempo fa.
Puoi confrontare le “immagini 2021” con le immagini che sono conservate nella tua memoria: gli edifici potrebbero essere diversi, i vecchi negozi potrebbero essere stati rimpiazzati da negozi nuovi o potrebbero essere chiusi per sempre. Puoi andare avanti in una passeggiata che avresti sempre voluto fare ma i tuoi genitori non te l’hanno permesso. Puoi fermarti in una strada dove avresti voluto rimanere più a lungo, ma non c’era tempo. Puoi odiare i luoghi che hai amato, amare i luoghi che odiavi, confermare pigramente i tuoi sentimenti passati e ricordare cose che Google Maps non può mostrarti, ma tu puoi accoglierle come un buon regalo che ti arriva dalla mappa larga e profonda della tua memoria.