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Bruxelles ordina al nostro PIL di non crescere troppo: la nuova castroneria della grillina Castelli

Dopo la terrificante performance della sottosegretaria grillina Laura Castelli nella trasmissione Porta A Porta, tutti – o quasi- si sono concentrati sulla spocchiosa risposta “Questo Lo Dice Lei” da lei data all’ex Ministro dell’Economia Piercarlo Padoan, il quale cercava di spiegare il meccanismo di trasmissione dallo spread sui titoli di stato al tasso di interesse su nuovi mutui e prestiti.

E invece c’è di peggio: come rilevato ieri sera da Andrea Folin, Laura “Questo Lo Dice Lei” Castelli (nel seguito: Laura QLDL Castelli) è riuscita a tirare fuori un commento agghiacciante intorno al fatto che le regole di Bruxelles di fatto proibiscono all’Italia -anzi: al PIL dell’Italia- di crescere sopra un certo tasso percentuale.

La frase esatta pronunciata da Laura QLDL Castelli è la seguente (sedetevi prima di leggerla):

“Guardate che le regole di Bruxelles sono quelle che ti dicono che il PIL non deve crescere oltre la misura che gli dice Bruxelles.”

Pensateci bene: non è più questione di limiti derivanti dal Trattato di Maastricht o dal Fiscal Compact sul rapporto tra deficit e PIL, oppure -come amano argomentare alcuni patrioti italiani- sull’avanzo commerciale dei cattivi tedeschi che esportano troppo. Niente di tutto questo: secondo la nostra ineffabile Castelli è la stessa Unione Europea che con le sue regole sostanzialmente sadiche ci impedisce di crescere più di un certo tot.

Ancora meglio: secondo quanto testualmente dichiarato dalla Castelli, è Bruxelles stessa che si rivolge al nostro PIL e gli intima di non crescere più di un certo tasso. [Quale? Il 3 percento? il 2 percento? L’un percento? Il pi greco percento? Boh!] 

Il lettore accorto potrebbe controbattere: “Beh, non è un grande problema perché semplicemente Laura Castelli ha detto questa scemenza fotonica su RAI Uno, quindi al massimo il problema è dei poveri ascoltatori e basta.” Eppure rifletteteci meglio: che cosa potrebbe succedere se la stessa sottosegretaria grillina Castelli formulasse lo stesso concetto a una riunione ufficiale? Ad esempio in un incontro in cui deve confrontarsi coi suoi pari negli altri paesi dell’Unione Europea?

Dunque, come disse quel famoso intellettuale liberista (Lenin), che fare?

Credo che la soluzione sia abbastanza semplice: una persona come Laura QLDL Castelli, che si permette di pronunciare con spocchia queste castronerie senza neanche la raggrinzita ombra di un pentimento, dovrebbe dimettersi immediatamente dalla sua posizione di sottosegretario.

Anzi: i partiti politici dovrebbero finalmente mettersi d’accordo e decidere che persone senza il livello minimo di competenza non dovrebbero essere mai nominate o elette in certe posizioni di potere, per il bene del Paese stesso.

Altro che “Uno Vale Uno”: è un meccanismo generale di responsabilità. Tanto per dare un altro esempio, tutti i candidati alle prossime elezioni al Parlamento Europeo dovrebbero -come requisito minimo di competenza- perlomeno conoscere la lingua inglese ad un livello discreto se non buono, per riuscire ad interagire agilmente con gli altri membri del Parlamento Europeo, senza avere bisogno di un farraginoso interprete.

Detto in altri termini: vogliamo che i rappresentanti politici del paese siano meglio del paese, o almeno al livello del paese. Oppure stiamo chiedendo troppo?

 

 

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