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I #MiniBot? Ma mi faccia il piacere!

Pare che dalle parti della Lega Nord qualcuno si ostini a proporre un modo per far uscire l’Italia dall’euro minimizzando i danni, e in particolare la probabilità di una corsa agli sportelli bancari. Tanto per intenderci, le corse agli sportelli sono l’esito naturale di una situazione in cui i depositi bancari italiani saranno convertiti nella nuova valuta (neo-lira? tallero? sesterzio? pizza di fango?) e dunque rischiano di perdere più del 30% del loro valore rispetto agli euro spendibili nel resto dell’eurozona.

L’idea “geniale” consiste nell’emissione da parte dello stato italiano di #MiniBot, cioè di titoli di stato di piccolo taglio, dai 5 ai 100 euro, che non pagano interessi e che sono utilizzabili per effettuare pagamenti a favore dello stato stesso, ad esempio per pagare le imposte. L’emissione iniziale di questi #MiniBot avverrebbe con il fine -sensato, vivaddio- di saldare i debiti commerciali della pubblica amministrazione, che secondo l’ultima relazione del governatore della Banca d’Italia dovrebbero ammontare a 64 miliardi di euro circa.

A parere del loro ideatore, #MiniBot dal valore nominale di 100 euro devono per forza valere 100 euro, in quanto lo stato si impegna ad accettarli come forma di pagamento al pari degli euro emessi dalla BCE, e ciò dovrebbe spingere i cittadini ad utilizzarli nei loro scambi commerciali, e per saldare i propri debiti. A quanto si capisce, non si tratta di moneta legale ma di titoli di stato che assomigliano alla moneta avente corso legale (che è soltanto l’euro) appunto per la possibilità di utilizzarli nei rapporti con lo stato e le altre amministrazioni pubbliche.

Che succede di bello nel momento in cui l’Italia uscirà dall’euro? Che i #MiniBot diventeranno temporaneamente la moneta avente corso legale per cui -sempre a parere di chi li propone- saranno fugati tutti i timori di rimanere privi di una valuta da utilizzarsi negli scambi. E non ci sarà neanche tutta questa necessità di stampare segretamente le nuove banconote, dato che -in via temporanea- i #MiniBot saranno utilizzati come nuova banconota. A questo punto i #MiniBot potranno “tranquillamente” essere scambiati contro gli euro ad un cambio di mercato che con ogni probabilità sarà sotto la pari, ovvero 100 #Minibot varranno di meno di 100 euro: la nuova valuta italiana si sarà svalutata contro l’euro.

[Peraltro nulla si dice dei depositi bancari che restano denominati in euro: perché mai non dovrei prelevare i miei risparmi o trasferirli altrove in caso di eurexit, sempre e comunque per evitare la svalutazione? Che mi frega della presenza dei #MiniBot?] 

Ma torniamo a bomba: pensate a questo meraviglioso comportamento schizofrenico dei #MiniBot! Prima di eurexit #MiniBot dal valore nominale di 100 euro valgono 100 euro, mentre dopo eurexit varranno quello che il mercato finirà per farli valere: con ogni probabilità molto meno.

 

Riflettiamo dunque sulle due funzioni che i #MiniBot dovrebbero esercitare prima di eurexit: essi dovrebbero aumentare l’offerta di moneta (o quasi moneta) in Italia e dunque dare una botta di vita all’economia italiana con una politica monetaria ancora più espansiva di quella attuata dalla BCE, e contemporaneamente essere sempre trattati “alla pari” con l’euro, a motivo dell’impegno dello stato di accettarli come mezzo di pagamento delle imposte. Detto in una frase: più “moneta” in circolo che vale come gli euro, e che vale come gli euro perché lo stato li accetta per le tasse.

Eppure questi #MiniBot hanno qualche difettuccio rispetto agli euro: (i) verosimilmente non li posso usare all’estero e (ii) i cittadini sanno che in caso di eurexit essi saranno la nuova moneta che si svaluterà contro gli euro. Non è necessario avere preso un dottorato in teoria economica o in economia monetaria per capire che questi due difettucci rendono i #MiniBot PEGGIORI rispetto agli euro. Quindi c’è una spinta ad offrire #MiniBot in giro e a domandare (trattenere presso di sé) gli euro: con buona pace degli ingenui vale sempre la cosiddetta Legge di Gresham, ovvero “la moneta cattiva scaccia la buona”.

Pertanto nulla esclude l’eventualità che nasca un mercato dei cambi tra euro e #MiniBot ancor prima di eurexit: chi li propone vuole per caso mandare i carabinieri per stroncare questi legittimi scambi di moneta -o quasi moneta- tra cittadini?

L’obiezione facile a questo ragionamento parte dal fatto che lo stato si vincola ad accettare i #MiniBot per pagare le imposte. Tuttavia, esattamente a motivo del principio della moneta cattiva che scaccia la buona, dobbiamo aspettarci che i cittadini usino principalmente i #MiniBot per saldare i loro debiti di imposta: dunque l’espansione di “moneta” da quel lato viene in parte rimangiata dal fatto che i cittadini ridanno indietro i #MiniBot allo stato per pagare le imposte. Dall’altro lato, nei rapporti con gli altri cittadini e le imprese quanto più elevata è la probabilità di eurexit tanto meno varranno i #MiniBot sul mercato (più o meno regolamentato) in cui si scambiano euro (pochi) contro #MiniBot (tanti).

Se escludiamo l’opzione “carabinieri” (Forze dell’Ordine che impediscono con gran dispiego di forze il funzionamento del mercato in questione), in che modo può agire lo stato per mantenere il cambio 1 a 1 a ogni costo? Anche qui non serve una preparazione tecnica galattica: se c’è eccesso di offerta di #MiniBot rispetto a questo cambio fisso 1 a 1, lo stato dovrebbe intervenire su questo mercato comprando #MiniBot e vendendo euro, cioè utilizzare le proprie riserve di euro e diminuire l’ammontare di #MiniBot che ci sono in giro. [Pensate che ironia: stiamo parlando di un cambio fisso!]

Ma l’obiettivo iniziale non era quello di aumentare l’offerta di mezzi di pagamento emettendo #MiniBot? Com’è che i #MiniBot se li deve ripigliare in saccoccia lo Stato?

Banalmente, chi propone i #MiniBot come soluzione salvifica non si è accorto del fatto che la coperta da lui proposta -come molte coperte in economia- è troppo corta: la parità 1 a 1 dei #MiniBot con gli euro ha maggiore probabilità di stare in piedi se la probabilità di eurexit è vicina allo zero, mentre il meccanismo va in tilt (il #MiniBot si svaluta sul mercato nero contro l’euro) quanto più alta questa probabilità di eurexit e/o quanto più lo stato si fa prendere la mano ed emette un quantitativo eccessivo degli stessi #MiniBot. Se si vuole mantenere a tutti i costi la parità dei #MiniBot con gli euro lo stato -a parte minimizzare la probabilità di eurexit (anvedi!)– deve essere pronto a intervenire sul mercato vendendo euro e comprando #MiniBot, cioè rimangiandosi l’aumento di “moneta”.

E questa sarebbe la trovata geniale?

 

10 pensieri riguardo “I #MiniBot? Ma mi faccia il piacere!

  1. Professore, analisi interessante. Le segnalo però due cose: 1- i mini bot non comportano necessariamente l’uscita dall’Euro e non è questo il loro fine. Non sarà dunque assolutamente necessario rinominare alcun conto corrente,ed alcun deposito l’Euro resta la moneta a corso legale.; 2 – questi mini bot dovrebbero essere utilizzati per pagare le imposte dopo un periodo di almeno 2 anni, non immediatamente. Da qui discende che, chi vorrà monetizzarli in euro, potrà scambiarli su una apposita piattaforma in cui vi saranno compratori e venditori privati di minibot. Ad esempio,Tizio, lavoratore dipendente vende i suoi minibot a Sempronio che, essendo un imprenditore, li compra perché tra due anni ci pagherà le imposte. Quindi se Tizio ha ricevuto dallo Stato 5000 euro di mini bot, li venderà a Sempronio ricavandone 4.500 euro da poter così spendere e consumare. Sempronio al tempo t+2 ci pagherà le imposte allo Stato.

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  2. STEFANO: quello che scrivi alla fine del commento significa trasferire denaro dalle tasche di chi ha BISOGNO di vendere minibot (più povero) alle tasche di chi può permettersi di acquistarli (a sconto) per pagarci le tasse (più ricco) tra due anni; è una redistribuzione di denaro.
    Inoltre per come la vedo si tratta di FORMALIZZARE un debito che va ad aggiungersi al debito pubblico (questo la BCE probabilmente chiederà di fare): prima sono solo crediti delle aziende verso la PA che ha dei “ritardi”, non proprio debiti perché in bilancio hanno le “coperture” di altri crediti (inesigibili?!) che ha la PA, dopo l’emissione di minibot il debito sarà formalizzato da queste promesse di pagare che sono i minibot e dovranno essere conteggiati come debito pubblico, decine di miliardi di debito aggiuntivo che potrebbero far saltare i paramentri da rispettare se conteggiati… con potenziale declassamento dei titoli di stato italiano con innalzamento dei tassi di interesse ed impossibilità della BCE di acquistare debito italiano che si ritrova ad essere di insufficiente sicurezza per l’acquisto, declassato a monnezza.
    Non so se il gioco valga la candela, può essere un gioco molto rischioso…

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